Caffè Indiano

Perché l'India è una delle 'madri' del caffè?

La coltivazione sistematica del caffè in India risale infatti al 1670 e, nonostante difficoltà occasionali come l'infestazione del fungo del caffè, si diffuse rapidamente e divenne ancora più sistematica nel XIX secolo. Oggi l'India si colloca costantemente tra i primi 10 produttori di caffè al mondo. La maggior parte della produzione è inclusa nelle regioni meridionali (Karnataka, Kerala, Tamil Nadu) ed è controllata da piccoli produttori. Quasi l'80% di questa produzione, che coinvolge sia Arabica che Robusta, viene esportato in paesi terzi in tutto il mondo.

Qual è la storia della ricetta moderna del macinato indiano

Il metodo consumo di caffè nell'India meridionale ha avuto un inizio instabile.

Le origini del caffè in India sono incerte, ma si ritiene che la coltivazione sia stata introdotta nel paese dagli arabi nel XVII secolo. La prima piantagione di caffè commerciale venne fondata a Baba Budan Hills, vicino alla città di Chikmagalur, inclusa nello stato di Karnataka, nel 1670. Da lì, la coltivazione del caffè si diffuse rapidamente in altre parti del paese, come il Tamil Nadu e il Kerala. La varietà di caffè più comune coltivata in India è la Coffea arabica, ma in alcune regioni viene coltivata anche la varietà di Caffè robusta. Il caffè indiano è noto per il suo sapore dolce e speziato, dovuto alla miscela di diverse varietà di caffè e alle tecniche di lavorazione utilizzate.

Considerato la bevanda principale dell'alta borghesia, il caffè ha rivestito un ruolo diretto all'inizio e alla metà del 1900, come scrive Srinivasa, nella lotta della classe Tamil per ottenere un accesso paritario alle caffetterie dell'epoca. Quando la lotta raggiunse l'apice, all'inizio degli anni '40, nacque il Coffee Board of India (istituito per promuovere la produzione di caffè) e l'India del Sud produsse una quantità di caffè arabica e robusta sufficiente non solo per l'esportazione ma anche per il consumo interno.

Cosa rende unico il caffè in india

Ma non sono solo i chicchi a rendere unico il caffè filtro dell'India meridionale:

La pratica antropologica dell’indian coffee è il frutto di una una combinazione di metodi di tostatura e macinazione dei chicchi, necessari per far scatutire l’aroma naturale degli ingredienti, inclusa alla  preparazione della ricetta del macinato , e infine al servizio dello stesso. Molti di questi rituali praticati, insieme ai loro enigmatici sentimenti, vengono tramandati nelle famiglie.

Un'altra caratteristica speciale del kaapi , altro nome per indicare il caffè filtro , non espresso, indiano è dato dal metodo con cui è strutturato il filtro stesso.

Si tratta infatti di un dispositivo semplice ma efficace, un filtro in acciaio inossidabile o ottone colorato diviso in due metà, con un pistone e un coperchio ermetico. Il fondo della metà superiore è forato con piccolissimi fori attraverso i quali il caffè gocciola nel contenitore sottostante.

Come il mondo oggi considera il mercato del coffee nella penisola indiana?

L'India potrebbe non essere il primo paese che viene in mente oggi quando si pensa ai paesi produttori di caffè, ma sarebbe un grosso errore. Il Paese asiatico non è solo una potenza del caffè con una storia enorme che risale al passato, ma produce anche ottimi caffè, custodisce segreti di lavorazione che non hanno eguali al mondo, e negli ultimi anni caffè monorigine specialty. in Opzioni Arabica e caffè Robusta.

Che gusto ha il caffè indiano?

Il caffè indiano ha un aroma molto simile rispetto al coffee realizzato in Indonesia. Questa bevanda , che coincide con l'Arabica indiana è spesso caratterizzata da una moderata acidità nel suo aroma ma accompagnata da un gusto deciso, piacevole e un forte retrogusto speziato . Nelle solite note aromatiche, infatti, il gusto speziato di questa bevanda è spesso la caratteristica più comune riscontrabile nel caffè sviluppato in india, ma si possono facilmente individuare aromi legnosi e terrosi. Anche aromi come caramello e cioccolato sono molto comuni. Non a caso, l'arabica indiana viene spesso utilizzata in miscele per 'domare' caffè dall'acidità vivace e dal carattere fruttato provenienti dall'Africa e dall'America Latina, ma negli ultimi anni alcune aziende stanno lanciando caffè monorigine speciali dall'India.

Il caffè Robusta indiano ha avuto una cattiva reputazione nel corso degli anni quando il caffè Robusta indiano di scarsa qualità invase il mercato.

Caratteristiche del caffè dei monsoni

Uno dei "segreti" speciali del caffè indiano è il caffè dei monsoni. Il termine descrive un particolare metodo di lavorazione del caffè in cui i chicchi sono intenzionalmente esposti per mesi ai venti monsonici caldi e umidi locali. Il risultato è un caffè invecchiato dal corpo deciso e dal sapore incredibilmente intenso. Questo processo produce un sapore simile al caffè tanto apprezzato in Europa nel XVIII e XIX secolo.

icetta per preparare il caffè indiano "kaapi" secondo la tradizione

Ingredienti:

1 tazza di acqua

1 tazza di latte intero

2 cucchiaini di caffè arabica macinato (o una miscela di caffè arabica e robusta)

2 cucchiaini di zucchero di canna grezzo

1 pizzico di polvere di cardamomo

Preparazione della ricetta:

• Per preparare questa bevanda occorre inizialmente prendere In una pentola, versare l'acqua e il caffè arabica naturale macinato (e il cardamomo, per avere note aromatiche se lo si desidera) e portare a ebollizione a fuoco medio.
• Una volta che l'acqua bolle, abbassare la fiamma e lasciar cuocere per circa 5 minuti, mescolando di tanto in tanto. Questo permetterà al caffè di rilasciare tutto il suo aroma e sapore.
• Aggiungere il latte intero e lo zucchero di canna grezzo nella pentola e continuare a mescolare.
• Portare il caffè a ebollizione e poi abbassare la fiamma e lasciare cuocere per altri 2-3 minuti.
• Rimuovere la pentola dal fuoco e versare il caffè attraverso un colino fine per rimuovere il caffè macinato.
• Servire il caffè indiano caldo in tazze e gustare il suo sapore dolce e speziato.

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